Si va sempre più verso una migliore qualificazione delle costruzioni, con particolare attenzione verso la sicurezza delle persone e delle cose.
Dal primo settembre, infatti, entra in vigore la nuova Variante 3 alla norma CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua”.
E in particolare la Variante 3 contiene il nuovo Allegato A espressamente dedicato ad “Ambienti residenziali-Prestazioni dell’impianto”.
Con questo nuovo Allegato, ad integrazione delle prescrizioni riportate nella Norma (aventi lo scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni) il Comitato Elettrotecnico Italiano fornisce le dotazioni minime di un impianto, con riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità:
– Livello 1, (minimo):
è la configurazione minima che dovrà avere un impianto perché possa essere considerato a norma.
Questo livello prevede un numero minimo di punti-prese e punti-luce in funzione della metratura o della tipologia di ogni locale dell’appartamento; un numero minimo di circuiti in funzione della metratura dell’appartamento; almeno 2 interruttori differenziali al fine di garantire una sufficiente continuità di servizio.
– Livello 2 (medio):
previsto per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti (tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti).
Questo livello prevede un aumento (rispetto al precedente) della dotazione e dei componenti, oltre che alcuni servizi ausiliari quali il videocitofono, l’anti-intrusione e il controllo carichi.
– Livello 3 (domotica):
previsto per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie e innovative.
oltre a un ulteriore aumento delle dotazioni, viene introdotta per la prima volta la domotica che va anche a beneficio del risparmio energetico all’interno dell’abitazione.
L’impianto comunque, per essere considerato domotico, ad esempio, deve gestire almeno quattro delle seguenti funzioni: anti-intrusione, controllo carichi, gestione comando luci, gestione temperatura, gestione scenari, controllo remoto, sistema diffusione sonora, rilevazione incendio, sistema anti-allagamento e/o rilevazione gas.
D’ora in poi, quando si decide di installare un nuovo impianto elettrico oppure di rinnovarlo, si dovrà dare all’installatore l’indicazione che la realizzazione dell’impianto sia di livello 1, 2 o 3. Quindi il dimensionamento dell’impianto, previo accordo fra progettista, installatore e il committente, dovrà essere in rapporto alle esigenze impiantistiche e al livello qualitativo dell’abitazione.
Di conseguenza, dovendo la dichiarazione di conformità dell’installatore di un impianto elettrico essere certificata anche in conformità a queste nuove norme e classificazioni, alla qualità di un’unità immobiliare concorrerà anche il livello dell’impianto elettrico, anche se non in rapporto con le categorie catastali e le classi di prestazioni energetiche degli immobili.
Arch. Lorenzo Margiotta