Nel pensiero globale sulle città contemporanee, la rigenerazione di manufatti in disuso – intesa sia in termini formali sia di modi d’uso e di caratteristiche prestazionali – consente la restituzione alla collettività di un pezzo di città abbandonato che viene non solo riattivato, ma re-inventato, e diviene portatore di nuovo valore.
In quest’ottica risultano importanti sia il lavoro effettivamente svolto sull’edificio, sia la definizione delle relazioni e delle connessioni con il contesto nel quale si inserisce: in sostanza, è fondamentale il lavoro sul progetto urbano nel suo insieme.
Da queste premesse è nato il nuovo Venezia Lifestyle Center, progettato dall’architetto Armando Dal Fabbro: intervento conclusivo del Parco Scientifico Tecnologico (PST) di Venezia, situato a Porto Marghera, l’edificio si trova proprio al centro di nuovi sviluppi del territorio, tra i PST Vega, con 70.000 metri quadrati già in funzione, e nuove iniziative in corso.
Il progetto ha visto la rigenerazione e l’accorpamento di due fabbricati, l’ex magazzino fertilizzanti e l’ex mensa dell’azienda Agrimont: una volta demolite le pannellature in laterizio e consolidato il sistema di arconi in cemento armato che definisce le due navate poste a T che compongono il manufatto, l’edificio è stato rivestito in vetro, ritrovando così la sua caratteristica forma con gli ampi spioventi e i volumi delle cosiddette “lanterne”. Queste ultime e tutta la copertura circostante sono state realizzate in zinco-titanio zintek.
All’esterno, grande cura è stata posta nella qualificazione dello spazio pubblico, che si sviluppa in continuità con gli ambienti interni in una nuova piazza pedonale attrezzata per installazioni ed eventi, e destinata a divenire un luogo urbano di aggregazione.
Vocazione, questa, subito messa in pratica: dal 28 agosto scorso, infatti, il Venezia Lifestyle Center è sede della mostra Palais Lumière Struttura Abitabile, evento collaterale della XIII Biennale di Architettura nel quale viene presentato il progetto della grande “torre” multifunzionale voluta da Pierre Cardin, che verrà costruita sul fronte lagunare.
E non è tutto: l’edificio progettato dall’architetto Dal Fabbro si lega alla Biennale 2012 anche per essere stato selezionato fra le opere esposte nel Padiglione Italia curato da Luca Zevi, nella sezione “Recupero e riconversione produttiva”.
Qui, insieme ad altri interventi di riqualificazione e recupero di complessi industriali e borghi storici, il Venezia Lifestyle Center segna una tappa importante di quel percorso strategico teso al contenimento del consumo del suolo e al sostegno dell’economia locale che sta prendendo sempre più piede in Italia.
La scelta della rigenerazione e l’uso di materiali autoctoni e prodotti a chilometro zero da aziende locali, come nel caso del laminato zintek prodotto nello stabilimento di Porto Marghera impiegato per le coperture, rende infatti quest’opera uno tra i primi e più virtuosi esempi di un’architettura del paesaggio che ha nell’integrazione fra le necessità progettuali, urbanistiche ed economiche uno dei propri punti cardine.