Prato risponde alle sfide del futuro puntando su pratiche di riuso e su un’innovativa centralità del sistema ambientale.
Crescita economica, infrastrutture e salute pubblica convergono nella stesura del Piano Operativo appena adottato che promette di trasformare Prato in una città verde, europea e aperta.
Il Piano, ispirato da un’inedita visione che integra il sistema della natura e quello del costruito, è teso al contenimento del consumo di suolo attraverso l’incentivazione di strategie per il recupero e il riuso del costruito esistente.
Un gruppo di lavoro, interno dell’Amministrazione Comunale, ha realizzato
il nuovo strumento avvalendosi di un articolato percorso di partecipazione
e comunicazione.
Tra gli esperti coinvolti due eccellenze della “rivoluzione ambientale”: Stefano Mancuso e Stefano Boeri, che sperimentano a Prato la quantificazione dei benefici ambientali degli alberi e azioni di forestazione urbana.
Prato raccoglie la sfida culturale, politica, ma soprattutto ambientale: il Piano Operativo adottato dal Comune di Prato a settembre traccia le direttrici di sviluppo della città dei prossimi anni attraverso due parole chiave: verde e riuso.
Il futuro dell’umanità si deciderà sempre più nelle città: dal 2009 la popolazione urbana mondiale ha superato per la prima volta quella rurale, un fenomeno “stabile” e destinato a crescere progressivamente, anche nel locale, e che cambia le sfide per chi governa.
Prato risponde alle trasformazioni di domani con un nuovo strumento urbanistico che coniuga politiche urbane ed economiche, infrastrutture e salute pubblica.
Il Piano Operativo si apre così alla fase delle osservazioni, in attesa della sua approvazione definitiva prevista per l’inizio del 2019.
Se le città sono in gran parte responsabili del problema del cambiamento climatico, esse hanno l’opportunità di contribuire a delineare la soluzione a tale problema.