Un consorzio di imprese cinesi e italiane ha avuto il via per la progettazione definitiva di una piattaforma offshore destinata a servire il traffico merci nel porto di Venezia.
Il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa ha firmato il contratto di appalto, fiducioso di risolvere il problema del gigantismo navale di questi ultimi anni.

 
 

Sin dalla Legge Speciale per Venezia del 1974 si era pensato di estromettere i traffici petroliferi dalla Laguna, ma si è dovuto aspettare ben oltre 40anni di tentativi per poter raggiungere una possibile soluzione al problema del commercio petrolifero e container.

Tra il 2011-2012 era stato presentato il progetto di massima anche alla Commissione di valutazione di impatto ambientale nazionale, dopo quella della Regione Veneto.
I giudizi risultavano positivi perché si raggiungeva l’obiettivo di estromettere principalmente i petroli dalla Laguna e di favorirne la connettività.

Nel settore marittimo portuale connettività significa gigantismo navale e portuale, tendenti a escludere dal mercato dei traffici transoceanici i porti che non riescono ad adattarvisi. Porti da integrare in ampi sistemi logistici organizzati attorno a retroporti e interporti volti a smistare traffici inoltrati lungo corridoi multimodali verso ampi mercati.
Nel settore marittimo portuale connettività significa gigantismo navale e portuale, tendenti a escludere dal mercato dei traffici transoceanici i porti che non riescono ad adattarvisi.

 

L’offshore dovrebbe essere realizzato al largo della bocca di Malamocco, e sarà composto, oltre al terminal petroli, da un terminal container in grado di far approdare fino a tre navi portacontainer di ultima generazione ad una banchina lunga un chilometro.

“Il progetto del terminal Offshore – si legge sul sito ufficiale del Porto di Venezia – sarà una “macchina portuale” fortemente innovativa, in grado, anche in virtù della sua connessione con più basi portuali, di soddisfare i requisiti di mercato di accessibilità nautica e spazi operativi portuali. Per questo è un’opera strategica per la crescita di Venezia, dell’Italia e dell’Europa.”

“Il Porto di Venezia si candida come gateway europeo per i flussi commerciali da e verso l’Asia. Al vertice del mare Adriatico. All’incrocio dei principali corridoi di trasporto europei. Nodo delle Autostrade del Mare.

 
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